
Un nuovo asse verde: la sostenibilità come terreno di dialogo
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata una priorità per le agende politiche sia dell’Italia che della Cina. Mentre l’Italia punta su una transizione ecologica accelerata attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la Cina ha incluso ambiziosi obiettivi ambientali nel suo 14° Piano Quinquennale (2021–2025), tra cui il picco delle emissioni di CO₂ entro il 2030 e la neutralità carbonica entro il 2060.
Questa convergenza crea uno spazio concreto per rafforzare la cooperazione bilaterale in settori come energia verde, mobilità elettrica, gestione dei rifiuti e agricoltura sostenibile.
Investimenti verdi: un’opportunità per le PMI italiane
Le imprese italiane, in particolare le PMI specializzate in tecnologie ambientali, rinnovabili, economia circolare e design sostenibile, possono trovare nel mercato cinese un partner strategico e un’enorme base di consumatori in crescita. La Cina è oggi il principale mercato mondiale per veicoli elettrici, pannelli solari e batterie a lunga durata. Molti operatori cinesi, tuttavia, cercano know-how europeo per elevare la qualità delle proprie soluzioni sostenibili.
L’Italia, nota per l’innovazione in settori come il trattamento delle acque, l’edilizia green e il packaging ecosostenibile, può posizionarsi come fornitore di soluzioni ad alto valore aggiunto.
La sfida geopolitica: tra attrazione cinese e vincoli euro-atlantici
Nonostante le potenzialità economiche, la cooperazione tra Italia e Cina nel campo della sostenibilità non è immune da tensioni geopolitiche. L’Italia, dopo essere uscita formalmente dalla Belt and Road Initiative (BRI) nel 2023, ha cercato un equilibrio tra la collaborazione economica con Pechino e il rafforzamento dell’asse euro-atlantico, soprattutto con gli Stati Uniti.
Questo contesto impone una diplomazia economica intelligente: sfruttare le sinergie tecniche e commerciali senza compromettere gli impegni strategici italiani nell’Unione Europea e nella NATO.
Cooperazione scientifica e tecnologica: un ponte possibile
Un altro fronte promettente è quello della cooperazione accademica e tecnologica. Università e centri di ricerca italiani e cinesi collaborano già su temi come efficienza energetica, smart cities e IA applicata alla gestione ambientale. Rafforzare questi scambi può portare non solo a innovazioni condivise, ma anche a progetti comuni finanziati a livello europeo o multilaterale.
L’implementazione di partenariati pubblico-privati in progetti sostenibili può fungere da leva per attrarre investimenti e rafforzare la presenza italiana in Cina in modo sostenibile e meno esposto a tensioni politiche.
Costruire una “nuova via” della sostenibilità
La transizione ecologica non è solo una sfida, ma anche un’opportunità geopolitica ed economica. Italia e Cina, pur con modelli diversi, condividono obiettivi comuni sul piano ambientale e tecnologico. Coltivare una cooperazione selettiva e intelligente nel campo della sostenibilità può rafforzare i legami economici, valorizzare le eccellenze italiane e contribuire alla stabilità globale.
Nel contesto di un mondo multipolare, la sostenibilità può diventare il linguaggio condiviso tra Paesi con visioni diverse, ma con obiettivi ambientali convergenti.