L’ultima frontiera della pubblicità passa dai sogni sponsorizzati. Chiunque ha ben presente la grande piazza newyorkese di Time Square tra scintillanti cartelloni e pubblicità che si susseguono vorticose. E se da domani fosse così anche nella nostra testa? Non si tratta di un romanzo inedito di Philip K. Dick, ma del futuro degli annunci pubblicitari.
Lo dice la scienza
Fantascienza a parte esistono ricerche e basi concrete sulle quali si poggia questa ipotesi. La fase REM del nostro sonno infatti è quella in cui siamo più sensibili agli stimoli esterni siano questi suoni, luci, odori o addirittura conversazioni. Proprio su questa ricezione più acuta si è concentrato il professore di scienze cognitive del MIT, Adam Haar.
Lo studio del professore si focalizza sul tracciamento delle fasi del sonno, ma anche sulla manipolazione attraverso suggerimenti inviati al cervello tramite audio. Successivamente a questa grande impresa sarebbe stato contattato da Microsoft e altri grandi compagnie interessate a consulenze e un maggiore sviluppo della tecnica.
C’è chi ci è riuscito davvero
Tra i colossi interessati all’esperimento c’è anche la multinazionale della birra Coos, la più audace per quanto riguarda la prova concreta su cavie umane. Grazie a The Hustle che ha seguito da vicino tutte le fasi possiamo avere un esempio concreto di come funzionano i sogni sponsorizzati. Una delle cavie umane racconta al sito americano cosa è accaduto nel grande open space alle porte di Los Angeles, scelto come location.
In questo contesto ipermoderno si indossano apparecchiature per monitorare ogni tipo di attività cerebrale mentre si è comodi su una confortevole poltrona. La fase del sonno è indotta e stimolata da immagini e suoni particolarmente rilassanti. In seguito i sogni sono stati popolati da immagini e slogan della marca, ma anche da suggestioni emozionali e sensoriali, come il divertimento e la sensazione di bere birra. Questo dimostrerebbe la nuova potenza della pubblicità onirica, capace di creare esperienze nuove in linea con le mission aziendali, ma anche profondamente controversa.