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SHEIN and fast fashion

shein fast fashion

Hai mai comprato da Shein? Quello che non sapevi sulla fast fashion! Shein, l’e-commerce di abiti low-cost, è ormai diventato un colosso del fast fashion. Sia in termini di fatturato che di valutazione economica, e infatti è un’azienda che vale 100 miliardi. 

Il successo negli anni

É un’impresa relativamente giovane, nata circa dieci anni fa come sito online per vendere abiti da sposa. In pochi anni ha superato i più grandi business come Amazon, Zara e Forever21. Infatti, negli Stati Uniti Shein è il più grande rivenditore di abiti economici. Adottando una strategia di leadership di costo, è riuscita a conquistare quote di mercato, rubando quelle dei suoi competitors. 

Come riesce a raggiungere il successo?

Sono diverse le strategie che Shein ha adottato per raggiungere questo successo: dai social all’Artificial Intelligence. In primo luogo, l’azienda ha promosso il brand e i suoi prodotti sul famoso social media di origine cinese (TikTok), tramite un programma di collaborazione con delle influncer. In secondo luogo, mediante un algoritmo intelligente, l’azienda riesce a scovare gli ultimi trend in ambito moda. Un team di designer analizza tutti gli stili trovati; successivamente la produzione dei capi d’abbigliamento è esternalizzata ed affidata ad imprese industriali da diverse da Shein. 

Il lato oscuro di Shein

Purtroppo è emerso che adotta un sistema non socialmente e ambientalmente corretto. Il primo aspetto negativo è che Shein non ha adottato una politica creativa, non realizzando capi da zero, ma i design di quasi tutti i vestiti di Shein sono copiati da altre aziende di moda, soprattutto approfittando degli small business. Infatti molti piccoli artisti hanno notato gli stessi identici sul sito di Shein. Tra l’altro, Shein ha dovuto affrontare una serie di cause giudiziarie, dato che viola il diritti d’autore, e infatti ha risarcito economicamente diverse imprese, tra cui Levi’s Strauss e Dr Martens.

shein fast fashion

Il secondo aspetto riguarda la questione ambientale. Essendo Shein un fast fashion, carica sul marketplace a un ritmo velocissimo molti abiti: sulla piattaforma sono caricati circa 700 modelli al giorno, ed inoltre il 70% di tutto l’abbigliamento Shein ha meno di tre mesi. Per questo motivo le aziende manifatturiere, che lavorano per Shein, producono numerosi vestiti nel più breve arco di tempo possibile, proprio per non perdere il trend del momento, e quindi per rispettare la domanda dei consumatori, che è strutturalmente volatile. Il secondo riguarda la condizione di lavoratori delle industrie, ovvero è dubbio che le aziende cinesi rispettino gli standard minimi di sicurezza e salute sul luogo di lavoro.

Purtroppo è una questione ormai tristemente nota. Pur di rispettare i tempi di produzione, le condizioni della manodopera viene all’ultimo posto, infatti è l’unico modo per essere competitivi rispetto alle altre aziende manifatturiere. Ovviamente è una conseguenza indiretta del “sistema Shein”, dato che la responsabilità sta in capo a quest’ultima.

In conclusione, Shein ha superato molti colossi nel mercato della moda a basso costo, ma non “giocando” in modo onesto.