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L’INVENZIONE DELLA CARTA

L’invenzione della carta è attribuita a Tsai Lun, intorno al 105 d.C. in Cina.

Precedentemente in Cina si scriveva su stuoie di bambù o su fogli di seta opportunamente preparati. Cai Lun ideò un processo per realizzare un materiale simile ai fogli di seta a partire da fibre tessili ricavate dalla macerazione di stracci, stoffe e corteccia d’alberi. Secondo una leggenda tramandata, ebbe l’intuizione quando, standosene sul bordo di un corso d’acqua, poco più a valle di alcune donne intente a lavare panni logori, notò in una piccola insenatura ai suoi piedi l’accumularsi di scorie di fibre di tessuto che una volta asciutte gli suggerirono lo spunto e dopodiché avviò la produzione del nuovo materiale.

Per molti secoli la carta fu utilizzata esclusivamente in Cina ed ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella diffusione della cultura cinese. Il suo utilizzo, però, era limitato alle classi sociali più ricche e colte della popolazione e le tecniche di produzione erano tenute segrete.

A partire dal X secolo sarà poi introdotta in Europa dove lentamente soppianterà la pergamena e sarà usata per la scrittura fino ai giorni nostri.

La carta prese definitivamente il sopravvento solo nei secoli XV-XVI, grazie all’invenzione della stampa, che permise di produrre libri simili a quelli che usiamo oggi. Da allora la carta è diventata il principale supporto per la circolazione del sapere. Poco più di un secolo dopo iniziarono ad essere stampati anche i giornali, le cui origini risalgono all’inizio del ‘600.

Quel che è certo oggi è che l’uomo non avrebbe mai potuto immaginare quale impatto l’invenzione della carta avrebbe avuto nella storia dell’umanità. Senza la carta, infatti, l’evoluzione, la diffusione e la conservazione nel tempo della cultura e delle informazioni sarebbe stata molto più difficile.