Nella provincia cinese dello Shandong, un gruppo di archeologi della Shandong University ha ritrovato i primi resti di tè conosciuti al mondo, risalenti a circa 2400 anni fa.
Il ritrovamento ha fatto risalire le prove materiali dell’origine della cultura cinese del tè alla fase iniziale del Periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.) allungando in questo modo l’età della bevanda di oltre 300 anni.
I campioni di tè, principalmente residui di infusi, sono stati portati alla luce da antiche tombe a Zoucheng, nella provincia dello Shangdong. In un periodo che va da agosto a dicembre del 2018, la squadra guidata dal professor Wang Qing della stessa Università, ha condotto scavi archeologici tra le rovine di un’antica città costruita nel Periodo delle Primavere e degli Autunni (770-476 a.C.) e in quello successivo degli Stati Combattenti.
Secondo i ricercatori, con molta probabilità, i residui carbonizzati simili a steli e foglie ritrovati in una ciotola di porcellana rovesciata consistono in antico tè. Successive ricerche, hanno dimostrato come il contenuto di caffeina e teanina presente nei ritrovamenti era basso o addirittura assente. Dal momento che entrambe le sostanze sono facilmente solubili in acqua, i ricercatori hanno concluso che i campioni di tè dissotterrati erano fondi lasciati dagli antichi dopo il processo di bollitura.