Origini:
In estate, precisamente nel mese di luglio, a Santiago de Cuba si tiene la Festa del Fuoco (Fiesta del Fuego); un evento annuale che porta un mondo di colori, musica e gioia che celebrano la cultura caraibica.
I festeggiamenti si tengono nelle strade della città, dando così l’opportunità ai turisti e ai locali di partecipare alle attività come le sfilate stradali e congas tradizionali.
La Festa del fuoco nasce nell’aprile del 1981; al tempo era il primo festival che celebrava le arti della cultura caraibica. Sin da subito, il suo obbiettivo principale è stato quello di promuovere lo scambio di dibattito culturale e di altri argomenti.
Il Festival poco dopo si spostò a Guantanamo da Santiago de Cuba, in quanto le due città e regioni hanno in comune la cultura e la geografia. Ben presto Guantanamo assunse il ruolo di quartier generale condivise delle Feste del Fuoco. Dopo un anno Santiago aveva come istituzione: la Casa del Caribe, luogo in cui verrebbero promossi scambi di ricerca culturali.
Da dove deriva il nome:
Il fuco viene associato all’identità dei popoli dei Caraibi e a tutte le culture africane; è inoltre un simbolo che richiama alla libertà, in quanto gli schiavi africani lo usarono contro i loro padroni nella lotta per la libertà.
Dentro la Festa del Fuoco:
Ogni anno viene dedicato il Festival a un paese o a un gruppo di paesi della regione e le attività sono tutte incentrate su gli usi, i costumi e la musica tradizionale della regione ospite. I festeggiamenti durano per circa una settimana e si può godere delle cerimonie africane, le congas e le note di percussione quasi sempre in spazi aperti della città.
I ballerini sono vestiti con colori intensi, i visi dipinti ricordano lo stile delle tribù, alla maniera Yoruba e le loro danze sono a ritmo di tamburo.
Ma non è tutto incentrato sulla danza; si possono vedere spettacoli, discorsi e mostre. Vengono scelti artisti per rappresentare una disciplina specifica; si tengono seminari sulla diversità dei popoli, sul patrimonio culturale e vengono addirittura organizzati incontri con poeti e narratori sociali.
Vengono addirittura organizzati incontri con poeti e narratori sociali.
Grazie a queste opportunità, infatti, accademici, ricercatori e gruppi artistici si incontrano per rappresentare le culture popolari della regione.
Serpenti colorati, diavoli e un pizzico di ribellione:
La Festa del Fuoco si apre con la famosa Sfilata dei Serpenti che consiste nella presentazione dei partecipanti all’evento. Ognuno porta con sé la propria bandiera, creando la suggestione di tanti serpenti colorati in mezzo alla strada.
Inoltre ogni anno durante il Festival viene onorata la rappresentazione della ribellione. Viene celebrato nel Cerro del Cardenillo, dove si trova il monumento marrone. L’ambiente, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, è protagonista di canti e abiti tipici africani.
La Festa del Fuoco si chiude, infine, con l’attesissimo Rogo del Diavolo, una festa che costituisce un momento importante per quanto riguarda la tradizione. Nell’Alameda, i partecipanti salutano un grande diavolo, simbolo rappresentativo di ogni male, a cui viene dato alle fiamme. Spesso, i partecipanti decidono di gettare in mezzo alle fiamme fogli con sopra scritte le cose che non vorrebbero più avere nella loro vita perché rappresentavano qualcosa di negativo.
Il diavolo che brucia, simboleggia la fine del Festival, pulendo la strada dai festeggiamenti appena conclusi, preparandola inoltre per la Festa del Fuoco del prossimo anno. Ha anche un significato importante per chi partecipa a questo falò, in quanto rappresenta un nuovo inizio.