Nell'articolo pubblicato la settimana scorsa si era sottolineato come questa fosse una settimana decisiva e significativa per stabilire le sorti di Evergrande. La società immobiliare è riuscita, venerdì scorso, a pagare gli interessi sull'obbligazione da 83,5 milioni di dollari alla vigilia della scadenza dei 30 giorni di tolleranza prima dell'insolvenza. Il presidente e fondatore, Hui Ka Yan, ha tranquillizzato gli investitori dichiarando che i 40 progetti immobiliari in costruzione sparsi per la Cina starebbero procedendo senza intoppi. Inoltre ,al fine di uscire dalla crisi, ha espresso il suo piano di voler diversificare le proprie attività decidendo di puntare sui veicoli a nuova energia (NEV) e ridimensionando le operazioni immobiliari. Queste ultime scenderanno di circa 200 miliardi di yuan (31 miliardi di dollari) in 10 anni dai 700 miliardi di yuan del 2020. E' stata presa in considerazione la vendita di quote di controllate tra cui Evergrande NEV i cui titoli sono ancora in calo di oltre il 90% rispetto al picco di febbraio alla borsa di Hong Kong. Le nuove vetture del colosso cinese sfrutteranno tecnologie già consolidate grazie ad una collaborazione con aziende produttrici svedesi ed olandesi. Gli impianti di produzione dovrebbero sorgere nelle provincie di Shangai, Guangzhou e Tanjin. Secondo una nota riportata dal sito web del gruppo la prima auto elettrica “Hengchi” sarà consegnata all'inizio del prossimo anno. Il gruppo non è ancora fuori pericolo, il percorso di ripresa è solo agli inizi.