I grandi della Terra discutono su come salvare il pianeta dal riscaldamento globale, ma ognuno di noi potrebbe fare subito qualcosa: ad esempio non prendere più l’aereo quando si può usare il treno.
Il Times e il Guardian hanno pubblicato interessanti articoli sui benefici che deriverebbero dal ripristinare le vecchie tratte in disuso e migliorare i collegamenti veloci tra una grande città e l’altra. Potrebbe nascere una nuova «età dell’oro» per le ferrovie europee che all’inizio del secolo scorso già disponevano di un’ottima rete internazionale, resa mitica prima con l’Orient Express e poi, dagli anni 50, con l’idea dei Trans Europe Express.
Oggi sono treni quasi dimenticati, ma occorrerebbe riportarli in servizio. Il Guardian propone una soluzione drastica: l’Europa dovrebbe abolire i voli a corto raggio e sostituirli con treni ad alta velocità. Le compagnie aeree protesteranno, i dipendenti sciopereranno, ma la lotta al riscaldamento globale richiede che gli interessi collettivi prevalgano su quelli individuali, e toccherà agli stati trovare rimedi e alternative per chi viene penalizzato. Garton Ash ha citato l’Italia come esempio da seguire, per la rete ad alta velocità che collega ormai molte città e consente di andare da Roma a Milano in poco più di due ore.
Circa la metà dei voli in Europa sono a corto raggio, sono cioè inferiori a 1.500 km. Ogni volo causa fino a 19 volte le emissioni di Co2 di un viaggio equivalente in treno, con la quantità maggiore di emissioni in rapporto alla distanza prodotta dal volo tra Zurigo e Milano. In Gran Bretagna si sta cercando di invogliare la gente a prendere più treni e meno aerei, e per farlo si è persino organizzata una corsa dal centro di Londra al centro di Glasgow. Il passeggero del treno è arrivato solo due minuti dopo quello che aveva preso l’aereo, con un’emissione di 20 kg di Co2 contro i 137 kg del volo. Il problema è che il biglietto del treno costava il doppio di quello dell’aereo, un’assurdità alla quale i governi dovrebbero rimediare, incentivando i modi di viaggiare che inquinano meno e resistendo alle pressioni delle lobby più sensibili ai guadagni delle compagnie che all’esigenza di salvare il pianeta.